Modernizzazione e armonizzazione delle norme sulla circolazione stradale.

Preliminare accordo raggiunto da Consiglio e Parlamento: STOP all’impunità in caso di infrazioni commesse all’estero.

La necessità di uniformare l’impianto normativo sulla circolazione stradale a livello europeo e renderlo più effettivo, soprattutto nell’applicazione delle sanzioni derivanti da infrazioni stradali, è già da tempo sentita a livello comunitario.

Dal 2010 l’Unione europea lavora sodo per aumentare il livello di sicurezza sulle strade europee e far fronte al numero ancora troppo elevato di vittime della strada.

L’obiettivo perseguito dall’Unione, che ad oggi pare ancora pura utopia, è quello di raggiungere un numero di vittime della strada pari a 0 entro il 2050 (“Vision Zero”) nell’intero territorio europeo. Sebbene questo obiettivo paia tutt’ora inverosimile, dato che nel 2022 si registravano in Europa ben 20.000 morti sulla strada, giova ricordare che, grazie all’intervento normativo dell’Unione europea, in soli 20 anni il numero delle vittime da incidenti stradali è diminuito del 75%; da 51.000 vittime nel 2001 siamo passati a 19.800 nel 2021.

Le Istituzioni Europee coinvolte nella creazione di un sistema normativo effettivo ed armonizzato ritengono di fondamentale importanza che le infrazioni del codice della strada non rimangano impunite, tanto meno se commesse all’estero o con veicolo con targa straniera.

In quest’ottica, il Consiglio ed il Parlamento Europeo hanno raggiunto un primo accordo per far sì che sempre più infrazioni stradali compiute all’estero o da chi viaggia con un veicolo targato estero non restino prive di conseguenza, di modo che, chi vi incorra non goda più dell’immunità derivante dal difetto di omogeneità dei sistemi di controllo e di cooperazione tra gli Stati Membri e dal limitato scambio di informazione tra le autorità dei vari Stati.

Oggi il 40% delle sanzioni “transnazionali” rimane impunito.

La nuova normativa è volta ad ampliare l’elenco delle infrazioni del codice della strada perseguibili anche quando vengono commesse dai guidatori stranieri. Non più solo le infrazioni più gravi come la guida in stato di ebrezza, l’eccesso di velocità, il difetto di arresto a semaforo rosso saranno perseguite, ma anche infrazioni come il parcheggio in divieto di sosta, l’ingresso non autorizzato in zone a traffico limitato, l’omissione di soccorso ed i sorpassi pericolosi.

Anche il divieto di circolazione a seguito della sospensione o revoca del permesso di guida in uno stato membro dell’Unione Europea potrebbero, a breve, valere su tutto il territorio europeo e non più solo nello stato dove sono stati emessi. Quindi, con l’approvazione ed attuazione della nuova normativa, al guidatore in possesso di una patente di guida italiana, al quale venga fatto divieto di guidare in territorio tedesco, non sarà più permesso guidare nemmeno in territorio italiano, cosa che ad oggi ancora avviene.

L’intesa raggiunta da Consiglio e Parlamento è volta ad integrare e modernizzare la direttiva del 2015 sullo scambio di informazioni tra le autorità nazionali e, una volta approvata formalmente, porterà gli Stati membri a doversi adattare alle nuove disposizioni.